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Atos – 100 criteri determinanti nella ricerca della sede ci hanno portati a scegliere Vienna

Vienna è stata promossa da Atos a sede principale. La nuova sede centrale potrà ospitare 1.000 collaboratori, molti dei quali saranno professionisti internazionali. Uno dei principali argomenti a favore della creazione della sede centrale è stata la qualità della vita nella capitale austriaca. In Austria vengono sviluppate anche soluzioni per l’industria aeronautica o per parchi eolici offshore.

 

 

 

l’Austria può contare su una serie di aziende tradizionali di successo a livello globale che promuovono il “made in Austria”, nonché su un panorama vivace in termini di start-up. Lo scorso anno sono stati registrati brevetti per 2.480 invenzioni all’Ufficio brevetti austriaco, e a livello mondiale sono 11.031 i brevetti registrati da inventori austriaci: sono numeri decisamente sorprendenti, che dimostrano la grande qualità dell’Austria come sede di imprese.

Johann Martin Schachner CEO di Atos Austria
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Intervista a Johann Martin Schachner, CEO di Atos Österreich

 

A marzo 2022 avete nuovamente investito in una nuova sede centrale a Vienna. Avete preso in considerazione fin dalla fase iniziale le esigenze dei collaboratori e le loro richieste relativamente ad un nuovo ambiente di lavoro e avete avviato questo progetto quando ‘New way of work’ era più uno slogan che una realtà. Ora in Austria siete la prima filiale del Gruppo Atos a livello mondiale a trasformare questo concept in realtà. Si tratta di un chiaro impegno verso l’Austria, sia in quanto sede della vostra azienda sia in termini di mercato del lavoro?

Assolutamente sì. Investiremo circa sette milioni di euro nella nuova sede centrale e già negli anni 2022 e 2023 intendiamo assumere oltre 250 nuovi collaboratori, dagli stagisti ai Senior Expert specializzati. Vantiamo una solida presenza in tutti i Länder austriaci e siamo in grado di offrire supporto ai nostri clienti con la forza di un’azienda attiva a livello globale.

 

Quali sono stati gli aspetti decisivi per la scelta della nuova sede?

Nel complesso, abbiamo esaminato le possibili sedi sulla base di circa 100 criteri, come per esempio il collegamento ai trasporti pubblici, i requisiti di sostenibilità per l’edificio, la presenza di strutture per l’infanzia, il numero di stazioni di carica per bici e automobili elettriche e la fattibilità del concept degli spazi, orientato a un elevato livello di collaborazione.

 

Con una superficie di 5.100 m², la nuova sede centrale di Atos in Austria offre posto per 1.000 collaboratori, che potranno beneficiare di un ambiente di lavoro innovativo e progettato in base alle loro necessità. Che cosa offrite concretamente per attirare i migliori talenti nel vostro team e come sarà, secondo voi, il posto di lavoro del futuro?

A motivare i nostri talenti è la possibilità di contribuire attivamente alla digitalizzazione dell’Austria e a progetti internazionali, nonché la consapevolezza che il loro lavoro non è fine a sé stesso, ma apporta un effettivo vantaggio alla società e all’economia. Che si tratti di servizi per i cittadini, test satellitari, produzione di energia verde o Industria 4.0, grazie alle nostre soluzioni vengono creati posti di lavoro e contribuiamo alla competitività delle imprese austriache e al futuro digitale del Paese.

 

Quali sono le richieste dei migliori talenti per quanto riguarda il modello di lavoro? Sta cambiando anche l’importanza dell’equilibrio tra lavoro e vita privata?

Le richieste sono molto variegate – il nostro team è composto da collaboratori con età e background diversi e quindi con richieste altrettanto diverse per quanto riguarda il loro ambiente di lavoro. Diventa quindi importante, come azienda, essere flessibili e non offrire solo un modello rigido. Per questo motivo proponiamo un modello ibrido, che consente ai nostri collaboratori di decidere, per esempio, se e per quale scopo lavorare in ufficio oppure da casa.

 

L’Austria è una buona sede per trattenere nella vostra azienda i dipendenti internazionali qualificati?

Sì, sicuramente. Oltre a stabilità e certezza del diritto, l’Austria offre soprattutto una qualità della vita molto elevata, che non è scontata ovunque, nemmeno all’interno dell’Unione europea. Anche la posizione centrale del Paese, il suo ruolo di hub verso gli altri stati dell’UE, costituisce un vantaggio importante in termini di localizzazione dell’azienda. È sicuramente uno dei motivi per cui molte aziende internazionali scelgono l’Austria come propria sede principale europea.

 

Quanto è importante l’indipendenza dagli Stati Uniti nel settore Data Services e che cosa offre l’Austria a questo proposito?

Ovviamente molti servizi digitali vengono offerti da aziende degli Stati Uniti. L’Austria offre il vantaggio di poter garantire il rispetto degli standard locali ed europei per quanto riguarda il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Tra l’altro, noi abbiamo anche la certificazione Ö-Cloud, che crea fiducia, sicurezza e trasparenza, anche perché tutti i dati relativi ai 135 controlli di qualità sono interamente visibili online.

 

Quale ruolo svolge Atos Österreich nello sviluppo di nuovi prodotti del Gruppo? Che giudizio darebbe sulla collaborazione tra economia e scienza in Austria, anche rispetto ad altri Paesi?

I nostri collaboratori lavorano, per esempio, allo sviluppo di soluzioni per l’industria spaziale europea o per parchi eolici offshore un tutto il mondo. Inoltre, partecipano a numerosi progetti internazionali, come per esempio ad un rollout SAP in Brasile, che durante la pandemia si è svolto interamente da remoto. In Austria possiamo contare su ottime collaborazioni con numerosi istituti di ricerca e istituti superiori di qualificazione professionale, come per esempio l’Università di Vienna, l’Università di scienze applicate di Vienna (FH Technikum) o l’Università Alpe Adria a Klagenfurt.

 

Nel complesso, quali condizioni generali in Austria sono particolarmente importanti per il successo della sede di Atos nel Paese?

Oltre all’elevato livello di stabilità e di certezza del diritto, la legislazione austriaca ci consente anche di offrire in misura crescente un modello di lavoro flessibile ai nostri collaboratori. Va comunque migliorata la formazione dei professionisti del settore IT: è vero che vengono offerti stage e corsi di studio di grande qualità, ma il numero di diplomati è ancora insufficiente per soddisfare la domanda.

 

Passiamo ad un tema molto concreto, ovvero quello dei finanziamenti pubblici, come per esempio il contributo fiscale per la ricerca: in che misura quest’ultimo influenza le decisioni sugli investimenti di Atos in Austria?

Effettivamente, questo sistema ha una grande importanza per le nostre decisioni di investimento. Senza di esso molti progetti non sarebbero nemmeno realizzabili. Questi incentivi, inoltre, consentono di far lavorare a questi progetti professionisti austriaci altamente qualificati e di trattenerli nel Paese. Questo è un altro aspetto che contribuisce all’attrattiva dell’Austria come sede di imprese.

 

Secondo Lei, come è cambiata l’Austria come sede di nuove imprese nel corso degli anni? Cosa è migliorato, cosa invece era meglio in passato?

Rispetto al passato, la digitalizzazione del settore pubblico e dell’economia ha compiuto enormi progressi, e questo ben prima della pandemia. La consapevolezza di fondo dei vantaggi e dei benefici della digitalizzazione si è consolidata in modo duraturo. E ora, giustamente, le persone non intendono più rinunciare a comodità come il mobile parking, la ricetta medica elettronica, l’e-ticketing o lo shopping online. Un’altra nota positiva è il fatto che in azienda si stanno affermando sempre di più modelli di lavoro flessibili, il che a sua volta contribuisce ad attirare forza lavoro qualificata.

 

Ci sono stati eventi particolarmente importanti e significativi, punti di svolta o esperienze personali nella storia dell’azienda in Austria che Le sono rimasti particolarmente impressi nella memoria?

Abbiamo vissuto una svolta importante sicuramente negli ultimi due-tre anni: dopo numerosi sondaggi tra i nostri collaboratori relativamente ai valori dell’azienda, nel 2019 è diventato chiaro che avevamo bisogno di un nuovo modello di lavoro all’altezza delle esigenze dei nostri collaboratori e delle loro richieste di un ambiente di lavoro orientato al futuro. Abbiamo utilizzato il primo lockdown per rivalutare i nostri desideri e i nostri valori. In quel periodo, inoltre, ho compiuto 50 anni, un’età a partire dalla quale ci si interroga sul senso di ciò che si fa e si mettono in discussione tante cose. Per me personalmente è più che mai importante offrire un contributo utile alla società. Essendo CEO di una grande azienda, sono in una posizione che mi consente di farlo, ma credo anche di avere la responsabilità di garantirlo.

 

Potrebbe citare brevemente i principali traguardi raggiunti da Atos con la sua attività in Austria?

Tra i principali traguardi rientrano diverse acquisizioni, come quella degli esperti di sicurezza informatica SEC Consult lo scorso anno. Siamo anche riusciti ad allargare in modo consistente la base dei nostri clienti: ora forniamo i nostri servizi a centinaia di aziende praticamente di ogni settore. In questo modo, il nostro fatturato negli ultimi cinque anni è praticamente raddoppiato. Allo stesso tempo, siamo orgogliosi che alcuni dei nostri clienti, come per esempio Verbund AG, siano con noi da più di 25 anni.

Al momento stiamo lavorando ad un riassetto strategico del Gruppo Atos per quanto riguarda settori chiave, come dati e applicazioni da un lato e infrastruttura dall’altro.

 

Cosa vorrebbe chiedere all’Austria o ad ABA?

È importante intervenire proattivamente contro la carenza di forza lavoro qualificata nel settore IT, sia attraverso un più facile accesso al mercato del lavoro per talenti provenienti da Stati extraeuropei, sia aumentando il numero di stage e di posti nelle università. Inoltre, sarebbe utile un intervento del legislatore per favorire un ulteriore potenziamento dei modelli di lavoro flessibili.

 

Per concludere, ancora una domanda: personalmente, che cosa apprezza maggiormente dell’Austria?

Quello che apprezzo in modo particolare è la combinazione di tradizione e innovazione: l’Austria può contare su una serie di aziende tradizionali di successo a livello globale che promuovono il “made in Austria”, nonché su un panorama vivace in termini di start-up. Lo scorso anno sono stati registrati brevetti per 2.480 invenzioni all’Ufficio brevetti austriaco, e a livello mondiale sono 11.031 i brevetti registrati da inventori austriaci: sono numeri decisamente sorprendenti, che dimostrano la grande qualità dell’Austria come sede di imprese.

 

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Atos, ein französisches IT-Unternehmen mit weltweit mehr als 100.000 Mitarbeiter:innen, ist seit fast 30 Jahren in Österreich vertreten. Atos ist europäischer Marktführer für Cybersecurity sowie Cloud- und High-Performance-Computing.

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