Come l'Austria sta portando avanti le tecnologie per l'economia circolare

Con più di 25 laboratori pratici lungo otto flussi di materiali, l'Austria ha una densità di laboratori di ricerca pratica per l'economia circolare unica in Europa. Essi combinano l'esperienza di istituti di ricerca, centri di competenza e industria e sono in gran parte gestiti da aziende con lo scopo di promuovere cicli di materiali chiusi. Ciò è chiaramente indicato anche nella mappa dei "Circularity Labs Austria". Questi laboratori hanno dato vita alla Green Tech Valley, insieme al Ministero federale per la Protezione climatica, l'Ambiente, l'Energia, la Mobilità, l'Innovazione e la Tecnologia e all'Università montana di Leoben, una delle università leader in Europa per il riciclaggio. 

Una rete forte per la tecnologia verde 

"I clienti nazionali e internazionali possono accedere a questi laboratori e beneficiare dell'esperienza combinata e della scala industriale delle strutture. Questo ecosistema unico li aiuta a ottenere nuove materie prime in prove pratiche con i rifiuti esistenti. Ciò consente alle aziende di tutto il mondo di chiudere gradualmente i cicli dei materiali", spiega Bernard Puttinger, CEO della Green Tech Valley. Tra gli esempi di impianti vi sono Linetechnology per i metalli, V-trion nel Vorarlberg per i tessuti, Redwave per le materie plastiche e BEST-Research per il legno. Altri strumenti, come le mappe di trasformazione verde, supporta le aziende di varie dimensioni nel loro percorso. 

La Green Tech Valley in Stiria e Carinzia riunisce le competenze di oltre 300 aziende, come Andritz e ATM Recyclingsystems, e di istituti di ricerca: in questa solida rete hanno trovato casa oltre 20 leader tecnologici globali e più di 60 start-up che ricercano e sviluppano nuove tecnologie per l'economia circolare e le energie rinnovabili. 14 dei 18 Competence Center for Excellent Technologies (COMET) hanno sede qui. 

Buona pratica: il recupero delle materie prime 

Andritz è un esempio di buona pratica. Il gruppo tecnologico internazionale con sede a Graz, in Stiria, offre ad esempio soluzioni di riciclaggio per i rifiuti. Nell’Andritz Recycling Technology Center vengono utilizzati macchinari industriali all'avanguardia per migliorare la lavorazione manuale e meccanica di un'ampia gamma di materie prime. L'azienda sta attualmente collaborando con la start-up statunitense Circ per sviluppare il primo impianto di riciclaggio su larga scala che recupera cotone e poliestere da rifiuti tessili misti. L'impianto dovrebbe trattare 200 tonnellate di rifiuti tessili al giorno. 

Anche la startup italiana Duramea si è stabilita a Graz: la FlexCo, fondata nel novembre 2024, è specializzata nello sviluppo e nella produzione di innovativi elettrodi a membrana (MEA), un componente chiave delle tecnologie che consentono la produzione e lo stoccaggio di energia pulita. La startup si concentra sulla creazione di MEA che migliorano l'efficienza, le prestazioni e la durata di questi sistemi, rendendoli più economici e affidabili per varie applicazioni. Come spin-off dell'Istituto di Tecnologia Chimica di Processo e Ambientale del Politecnico di Graz, Duramea beneficia di una ricerca all'avanguardia e di una stretta collaborazione con partner accademici e industriali. Duramea è partner del progetto Jeffree dell'Agenzia austriaca per la promozione della ricerca (FFG), che sta sviluppando nuove tecnologie per le celle a combustibile che non richiedono sostanze chimiche PFAS dannose per l'ambiente. 

Rene Maiberg, CEO di Duramea, ha osservato: "L'Austria offre un ambiente eccezionale per l'innovazione, con opportunità di finanziamento eccezionali e una forza lavoro altamente qualificata. Il Paese è leader nelle tecnologie dell'idrogeno e rappresenta la sede ideale per i nostri progetti. La solida rete nazionale e internazionale di ABA potrebbe rivestire un ruolo cruciale nel metterci in contatto con partner commerciali e investitori chiave". 

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